Calo di oltre 1,3 milioni di abbonati a seguito di un aumento dei prezzi del 25% su Disney+
Gli abbonati Disney+ si stanno annullando in massa a causa dell’inflazione
Sembra che sempre più fan Disney siano stanchi delle opzioni di streaming offerte dall'azienda, e per una buona ragione. La piattaforma Disney+ ha registrato una perdita significativa di 1,3 milioni di abbonati nell’ultimo trimestre del 2023, in particolare negli Stati Uniti e in Canada. Questo calo segna il più grande calo nazionale mai registrato per Disney+.
Nonostante i massicci investimenti nei suoi servizi di streaming, la Disney fatica a raggiungere la redditività. Nonostante i notevoli sforzi, il numero di abbonamenti nazionali a Disney+ è rimasto stagnante, segnalando sfide per l’unico servizio di streaming esistente da quattro anni.
Aumento dei prezzi e aumento della concorrenza
Il recente aumento del prezzo mensile di Disney+ da 10,99 a 13,99 dollari rappresenta un aumento del 27%. Questo aumento segue un precedente aumento da 7,99 dollari a 10,99 dollari nel 2022, con un aumento totale del 75% in meno di due anni. Questo aumento è entrato in vigore nel mese di ottobre.
Come altre piattaforme di streaming, Disney incoraggia i suoi abbonati a optare per l'opzione supportata da pubblicità per $ 7,99 al mese, che era il precedente prezzo senza pubblicità per Disney+. Gli studi generano maggiori entrate dalla pubblicità oltre alle tariffe di abbonamento.
Attualmente, Disney+ conta 111,3 milioni di abbonati in tutto il mondo, ma rimane molto indietro rispetto a Netflix e ai suoi 260 milioni di abbonati globali.
Difficoltà finanziarie e ristrutturazione
Oltre alle difficoltà incontrate nel settore dello streaming, nel 2023 la Disney ha vissuto una serie di battute d’arresto finanziarie, caratterizzate da fallimenti al botteghino e massicci tagli di posti di lavoro.
L’azienda ha inoltre intensificato gli sforzi per promuovere i contenuti LGBTQ+ tra i bambini nel corso del 2023, in collaborazione con Netflix. Questi cambiamenti si affiancano a una recente ondata di licenziamenti volti a stabilizzare le finanze dell’azienda, con l’eliminazione di 7.000 posti di lavoro in tutto il mondo.
Fonte: sanguinamentofool.com