La risposta di Dan Taylor di Google alle richieste di trasparenza in seguito allo scandalo Analytics.
Un’intervista con il vicepresidente globale della pubblicità di Google
Introduzione: in questa intervista con Dan Taylor, vicepresidente globale della pubblicità di Google, discutiamo delle recenti controversie relative alla pubblicità su YouTube. I rapporti della società di ricerca Adalytics hanno sollevato interrogativi sulla trasparenza e il controllo di cui godono gli inserzionisti e gli acquirenti dei media. Google sta rispondendo alle accuse con una spiegazione dettagliata di come funziona la pubblicazione di annunci sui canali di contenuti “destinati ai bambini”. L’intervista esplora anche le misure adottate da Google per migliorare la chiarezza delle sue politiche e dei suoi strumenti di reporting.
I. I risultati dello studio Adalytics mettono in discussione la trasparenza di Google?
Nel suo primo rapporto, Adalytics afferma che YouTube addebita prezzi elevati per pubblicare annunci su siti di bassa qualità attraverso il suo programma Google Video Partners. Il secondo rapporto sostiene che YouTube consente annunci personalizzati su canali “destinati ai bambini”, il che violerebbe il COPPA (Children’s Online Privacy Protection Act). Google confuta questi risultati e spiega come funzionano i suoi annunci sui canali “destinati ai bambini”. Google afferma di utilizzare segnali contestuali per indirizzare gli annunci su questi canali e nega l’utilizzo della personalizzazione degli annunci. Nonostante ciò, Adalytics è riuscita a frustrare gli acquirenti dei media, che desiderano maggiore trasparenza e controllo sui propri acquisti pubblicitari.
II. In che modo Google utilizza i dati aggregati per indirizzare gli annunci contestuali ai canali “destinati ai bambini”?
Secondo Dan Taylor, Google utilizza dati aggregati provenienti da diversi tipi di contenuti su YouTube per generare tag di affinità contestuali. Ad esempio, se un video viene classificato come rivolto ai bambini, Google può assegnare un tag di affinità che suggerisce che sia contestualmente pertinente per un pubblico specifico. Tuttavia, Google afferma di non utilizzare i dati personali per personalizzare gli annunci mostrati sui canali “destinati ai bambini”.
III. La pertinenza degli annunci sui canali “destinati ai bambini”.
Google riconosce che potrebbero esserci casi in cui vengono mostrati annunci non pertinenti sui video rivolti ai bambini. Tuttavia, Google afferma che anche in questi casi utilizza informazioni aggregate ed elementi contestuali per tentare di pubblicare annunci pertinenti. Secondo Google, l’obiettivo principale è fornire trasparenza e controllo agli utenti consentendo loro di disattivare la personalizzazione degli annunci e accedere a un Centro per la trasparenza degli annunci.
Conclusione: in questa intervista, Dan Taylor di Google chiarisce la posizione dell’azienda riguardo alla pubblicità sui canali “destinati ai bambini” su YouTube. Google sostiene di non utilizzare dati personali per personalizzare gli annunci su questi canali e cerca di fornire la massima trasparenza agli utenti. Nonostante le critiche, Google si impegna a migliorare le proprie politiche e gli strumenti di reporting per soddisfare le esigenze degli inserzionisti e degli acquirenti dei media.
Fonte: www.adexchanger.com